Alta Risoluzione
| | Tutto ordinatissimo, razionale e innovativo. Nell'insieme risaltano i componenti principali quali i variabili, le scale, le bobine e i trasformatori. I tre pannelli (moduli) permettono di standardizzare il cablaggio, obbligando i singoli montatori a rispettare uno schema predefinito sempre uguale evitando così di "perosnalizzare" ogni singolo montaggio, una sorta di "circuito stampato" ante litteram. | |
Alta Risoluzione
| | Famoso reostato della Baltic usato non solo dalla RAM ma anche dalla Zamburlini nella realizzazione del primo RD8 fin dal 1925-26! | |
Alta Risoluzione
| | Veduta di scorcio del circuito: incredibilmente ordinato e be fatto. I fili utilizzati non sono i classici rigidi e stagnati o argentati... sono già plastificati con una sorta di vernice colorata ancora in perfetto stato di conservazione: giallo, verde, blu, rosso. Sembra di assistere ad un circuito moderno! | |
Alta Risoluzione
| | Uno dei due trasformatori d'uscita presenti: si tratta dei famosissimi KDU RAM ampiamente utilizzati anche sul modello RD8 seconda serie. | |
Alta Risoluzione
| | Una delle quattro splendide bobine: sono semplicemente opere d'arte. Sostenute da una piccola staffa metallica, il supporto è in bakelite stampata e marchiata sulla testa "Ram". Ogni avvolgimento è costituito da filo sottilissimo avvolto a nido d'ape. Un sistema costruttivo molto evoluto e tecnologicamente ben rifinito a differenza della concorrenza che utilizzava cartone, cartone bakelizzato o legno. | |
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